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L’editor di libri di cucina-trucchi e consigli
aprile 22, 2009, 9:13 am
Filed under: GreedyEditors

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Il libri di cucina rappresentano una nicchia di lavoro affascinante all’interno del panorama editoriale, ma regolata da norme redazionali e “trucchi del mestiere” spesso sottovalutati da chi si approccia per la prima volta a un ricettario. In particolare, tre sono i punti da tenere sott’occhio durante l’editing/correzione di bozze di un libro di ricette.

1) Il pubblico di riferimento:

il libro è inteso per professionisti o per semplici amanti della cucina? In base a questa differenza, i termini tecnici saranno più o meno complicati e specialistici. Nel primo caso, non fate l’errore di spiegare a dei professinisti, ad esempio attraverso perifrasi, termini per loro assolutamente comprensibili in quanto facenti parte del loro gergo quotidiano. Nel secondo caso, qualche termine tecnico potrebbe invece avere bisogno di una spiegazione o addirittura di essere sostituito da un corrispettivo comprensibile per chi non è del mestiere.

2) Uniformità formale e di contenuto:

-mantenere l’uniformità formale in un libro di ricette è più complicato di quanto si possa credere. Sarà meglio utilizzare 4 g o quattro grammi? q.b. o quanto basta? qualunque sia la vostra scelta, l’importante è questa venga mantenuta non solo all’interno della singola ricetta, ma per tutto il libro!

-Anche l’uniformità di contenuto richiede molta attenzione, in particolare per quanto riguarda gli “ingredienti fantasma”. A volte può infatti capitare che un ingrediente compaia nella lista di ingredienti che precede la preparazione vera e propria e poi non venga effettivamente utilizzato in nessun punto della ricetta. In questo caso, eliminatelo se siete certi che sia stato inserito per sbaglio nella lista, oppure inseritelo nel punto giusto della preparazione, se appurate che in effetti manca.  Potrebbe succedere anche il contrario,  ovvero  un ingrediente non citato nella lista potrebbe all’improvviso fare la sua comparsa nella preparazione! in questo caso, sarebbe la lista a dover essere completata con l’ingrediente mancante. In entrambi i casi, se ne avete la possibilità consultatevi con l’autore del libro.

-Altro punto da tenere a mente: gli ingredienti appaiono nella lista nello stesso ordine con il quale vengono usati nella preparazione? Se vi accorgete che gli ingredienti sono elencati nella lista di introduzione con un ordine diverso, provvedete a invertirlo seguendo l’ordine di comparsa nelle istruzioni che seguono. Questo non solo per dare uniformità formale, ma anche per non creare confusione al lettore nel corso della realizzazione della ricetta.

Consiglio: se la casa editrice vi fornirà delle norme redazionali alle quali attenervi, ad esempio perché il libro è parte di una collana già iniziata, attenetevi scrupolosamente a queste norme interne. In caso contrario, se spetta a voi sceglierle, potrebbe ritornarvi utile fare riferimento a un manuale di stile come il Manuale di redazione, a cura di Edigeo, Editrice Bibliografica (in particolare per riportare correttamente le unità di misura).

3) Coerenza logica:

-se vi accorgete che in una ricetta per un dolce tra gli ingredienti sono indicate due tazze di sale, non serve essere dei cuochi provetti per capire che in questo caso qualcosa non funziona. Anche questa volta, se ne avete la possibilità consultatevi con l’autore per risolvere l’impasse. In generale, fate attenzione che le indicazioni date per la realizzazione della ricetta siano chiare e coerenti.

– in una ricetta inoltre non devono mancare: l’indicazione della durata e della temperatura del forno per l’eventuale cottura e il numero di persone per le quali la ricetta è stata misurata (di solito questo parametro è indicato all’inizio o in coda alla lista di ingredienti).

– spetta a voi controllare anche la corenza delle possibili seguenti informazioni fornite insieme alla ricetta:

  • vini abbinabili al piatto preparato
  • possibili ingredienti sostitutivi
  • valori nutrizionali.

Negli Stati Uniti è tutto un proliferare di libri per aspiranti food writers. Joan Whitman ha pensato però anche ai “poveri” editor e nel suo Recipes into Type, è possibile trovare indicazioni per un buon editing dei libri di cucina.


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[…] PS  Probabile che la mia domanda su istruzioni e usabilità se la faccia anche chi traduce ricette di cucina: penso, ad esempio, a interventi recenti di eel in the air e A piè di pagina. […]

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[…] in ambito gastronomico e di educazione alimentare. Qui sono apparsi per la prima volta i famosi “ingredienti fantasma”, i problemi di uniformità e coerenza, che poi mi hanno perseguitata accompagnata in seguito. […]

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